
Vi è mai capitato di chiedervi perché la vita oggi è tanto stressante? A me si, eccome se è capitato. Proprio per questo, qualche mese fa, dopo tanti dubbi, ho deciso di lasciare un lavoro con uno stipendio sicuro per cercare di vivere con maggior semplicità. A proposito, potrebbe interessarvi sapere qualcosa in più sulla mia storia. In questo caso vi allego il link che rimanda al mio post di presentazione: https://michelamilani.it/michela-milani-chi/
COME SONO ARRIVATA AL CONCETTO DI “VIVERE SEMPLICE”?
Il mio proposito di vivere una vita meno stressante nasce nel periodo in cui lavoravo come receptionist d’hotel. Amavo quel lavoro. A un certo punto però ho capito che non potevo più sostenere un ritmo di vita che mi portava a trascorrere una media di 10, 12 ore fuori da casa. Soprattutto, mi sentivo insoddisfatta perché non ero mai presente in famiglia. Trascorrere un Natale, una Pasqua, o anche una semplice domenica a casa, o con il mio fidanzato (che nel frattempo è diventato mio marito) era qualcosa che per me non esisteva da troppo tempo.
Per mesi mi sono trascinata dietro questa insoddisfazione. Forse perché mi sentivo pure in colpa a lamentarmi nei confronti di chi un lavoro non ce l’ha. Poi però mi sono resa conto che, giusta o meno che fosse questa insoddisfazione, non potevo continuare a reprimere il mio bisogno di condurre una vita più semplice. Pian piano ho preso atto che i sentimenti non andrebbero mai giudicati e che, se io sentivo che era arrivato il momento di cambiare la mia vita, spettava a me farlo, infischiandomene dei pareri altrui. Così ho smesso di viaggiare come pendolare e sono tornata a lavorare nel negozietto di famiglia.

COME E’ CAMBIATA LA MIA VITA?
Era il 30 settembre 2018 quando ho lasciato il lavoro come receptionist d’hotel. Il mio percorso verso un cambio di vita, per un’esistenza più semplice, è ancora troppo recente per provare a tracciare un bilancio. Eppure, non posso fare a meno di paragonare la Pasqua dello scorso anno rispetto a quella appena trascorsa. Un anno fa, la domenica di Pasqua, alle 7,00 del mattino ero già sul treno. Nella borsa, un panino per il pranzo e, in uno zaino, le scarpe con i tacchi da indossare a inizio turno. Le telefonate per gli auguri ad amici e parenti le avevo fatte tutte la sera prima. Sapevo che la domenica di Pasqua non avrei avuto tempo di chiamare qualcuno, tanto meno di andarlo a trovare. Sarei rientrata a casa solo a tarda sera, a festa finita. Quest’anno invece, per me è stata la prima Pasqua del mio vivere semplice. Sapete cosa vuol dire?
Significa avere il tempo di preparare una torta fatta in casa per la colazione della domenica, prendere il caffè con il marito e farsi gli auguri. Significa poter passare la giornata all’aperto improvvisando una partita a calcio con i cugini più piccoli. Macchiarsi d’erba i pantaloni della tuta e avere addosso l’odore della brace. Significa che beh, se piove non importa, perché c’è una stufa a legna pronta a riscaldarti. E a quel punto puoi permetterti un pomeriggio davanti al fuoco, con il piacere di perderti in chiacchiere, senza necessariamente affannarti a fare qualcosa. Perché hai più tempo. E se una cosa non si può fare oggi, si farà domani. Infatti, anche se lavori, non passi più l’intera giornata fuori, aspettando un treno che non arriva mai per poter tornare a casa. Vivere semplice significa rientrare la sera dopo una giornata di festa e gustarsi un tè caldo facendo nuovi progetti. Sapendo di poter trovare il tempo per realizzarli. Significa avere la consapevolezza di lavorare per cambiare la tua vita e renderla come vuoi tu.
PROSPETTIVE DI UNA VITA SEMPLICE?
Semplificarsi la vita non è certo un obiettivo che si raggiunge da un giorno all’altro. Ho appena cominciato a riappropriami del mio tempo e a volte è difficile immaginare dove mi condurrà questo percorso. Io ho scelto di rinunciare a uno stipendio sicuro a fronte di un’esistenza dai ritmi più umani.
Questo però non significa non fare niente, o fare meno fatica. Ho comunque un’attività da gestire e questa attività deve andare bene. Dietro ogni piccolo negozio c’è una mole di lavoro che a volte si fa fatica a immaginare. Io non sono il classico caso della riccona stressata che molla il lavoro e vive di rendita. Semplicemente, ho scelto di iniziare a vivere guardando le cose da una prospettiva diversa. In un mondo che ci spinge sempre più in competizione con gli altri, dove se non fai carriera non sei nessuno, io ho scelto di vivere semplicemente e dare importanza a valori diversi. Per iniziare a costruirmi, finalmente, una vita a misura tutta mia.
Voi invece come avete passato l’ultima Pasqua e, soprattutto, cosa ne pensate di chi ricerca uno stile di vita più semplice?