
Si sa, la vita di campagna permette di trascorrere tanto tempo all’aria aperta. Se però questo non è possibile, magari perché vivete in città, perché non valutare di impegnarvi in un orto urbano? A prima vista l’accostamento potrebbe apparire azzardato, eppure, gli orti urbani sono un’ottima alternativa per vivere in modo un po’ più green, senza doversi necessariamente trasferire in campagna. Ma cosa sono esattamente?
Gli orti urbani sono delle aree cittadine utilizzate per la coltivazione di frutta e verdura. Solitamente vengono gestite da gruppi di persone riunite in associazione.
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Tipi di orti urbani
Detta così potrebbe sembrare abbastanza riduttivo, tuttavia il mondo degli orti cittadini è molto variegato. Ognuno di essi, infatti, può avere una finalità diversa. Ecco i principali:
- Orti aziendali: si tratta di aree verdi messe a disposizione da alcune aziende per i propri dipendenti che, dopo il lavoro, si divertono a coltivare la terra. Chiaramente è un concezione decisamente rivoluzionaria. Non per niente gli orti aziendali sono diffusi principalmente nella Silicon Valley in California, dove ci sono le aziende più innovative del mondo occidentale. L’obiettivo è quello di fornire ai propri dipendenti uno spazio in cui tenersi in forma mentalmente e fisicamente, all’aria aperta, senza rinchiudersi all’interno delle classiche palestre. Non male, vero?
- Orti didattici: come suggerisce il nome, gli orti didattici vengono curati da bambini e/o studenti al fine di raggiungere un obiettivo stabilito all’interno del programma scolastico. Per esempio, nel caso dei bimbi più piccoli, lo scopo può essere quello di prendere confidenza con la natura. Oppure, per gli studenti più grandi, può trattarsi di sperimentare sul campo una tecnica studiata durante le lezioni teoriche. Questo avviene frequentemente negli istituti agrari.
- Orti terapeutici: in questo tipo di realtà si utilizza il mondo della natura per contribuire al trattamento di alcuni disturbi, spesso curati contemporaneamente con la medicina tradizionale. Gli orti terapeutici vedono la collaborazione di medici e psicologi per fornire ai partecipanti il miglior aiuto possibile. Possono partecipare a questi progetti anche persone che hanno bisogno di essere riabilitate a livello sociale, magari dopo aver sperimentato una pena detentiva.
- Orti sociali: sono orti coltivati al fine di migliorare la qualità della vita delle persone. L’obiettivo, quindi, è soprattutto la socializzazione, accompagnata dal desiderio di un modello di vita più sostenibile. In questo post parleremo soprattutto di questo tipo di realtà.
La storia degli orti urbani
Dove nascono esattamente gli orti urbani? Contrariamente a quanto si possa pensare, non si tratta di un fenomeno degli ultimi anni.
I primi orti urbani, infatti, si registrarono in Germania, durante la Rivoluzione Industriale. Inizialmente erano piccole aree verdi, pensate per lo svago dei bambini. All’inizio del ‘900, poi, in Francia, si cominciò a concepire gli orti urbani non solo come punto di riferimento per bambini e famiglie, ma soprattutto come degli spazi dove coltivare frutta e verdura di stagione. In questo modo gli operai delle fabbriche potevano disporre di prodotti sempre freschi pur vivendo in città.
Questa pratica si diffuse anche in Italia, soprattutto durante la seconda guerra mondiale, per poi perdersi durante il boom economico degli ultimi 60 anni.
Tuttavia, ultimamente, la (ri)scoperta di una vita salutare all’aria aperta, dell’importanza degli spazi verdi e di uno stile di vita sostenibile sta portando alla nascita di tanti nuovi orti urbani.
Perché realizzare un orto urbano? Ecco tutti i benefici!

Impegnarsi nella cura di un orto urbano presenta molti lati positivi per persone di ogni età. Questi sono, secondo me, i benefici principali:
- Recupero di aree urbane abbandonate. Nelle nostre città, purtroppo, molte aree, soprattutto in periferia, sono spesso lasciate a se stesse. La coltivazione degli orti urbani permette di riqualificare queste zone, riportandole alla vita.
- Prodotti sempre freschi a disposizione. Coltivare personalmente un orto, infatti, permette di essere certi di ciò che si mette in tavola e contribuisce al miglioramento dell’alimentazione di tutta la famiglia.
- Sviluppo di un’economia green. Curare un orto urbano significa disporre di frutta e ortaggi sfusi. Questo permette di eliminare gli imballaggi inutili e aiuta ad abbattere il tasso dell’inquinamento prodotto dal trasporto, spesso a lungo raggio. Gli orti urbani, inoltre, possono contribuire attivamente all’economia locale. In caso di raccolto abbondante, ad esempio, si potrebbe pensare di rivendere frutta e verdura anche a cittadini al di fuori dell’associazione, sviluppando nuove forma di economia a Km0. Il commercio dei prodotti locali potrebbe anche entrare nell’ottica di un rilancio dei territori, magari collaborando con altre associazioni ed enti turistici comunali e regionali.
- Socializzazione. Lavorare a un progetto comune significa uscire fuori dall’isolamento sociale tipico dei nostri giorni, coltivando rapporti reali con gli altri. Gli orti urbani, infatti, possono rappresentare una buona occasione per fare nuove amicizie e stare in compagnia. Questo vale sia per i giovani che per gli anziani, che spesso sono davvero molto soli. Tra l’altro, lavorare la terra significa fare movimento, quindi si resta attivi e ci si mantiene in forma.
- Riscoperta delle tradizioni contadine. Questo è molto importante soprattutto per le fasce più giovani. Spesso i nostri bambini non hanno un vero contatto con la natura e si ritrovano a trascorrere gran parte del tempo libero chiusi in casa. Perché non coinvolgere, quindi, i bambini, nella cura degli orti urbani? Per esempio potrebbero aiutare nella raccolta di alcuni prodotti, magari organizzando le attività sotto forma di giochi. Permettere ai più piccoli di sporcarsi le mani -letteralmente- e di prendere confidenza con la terra significa preservare e trasmettere dei valori preziosi. Conoscenze e tradizioni che non dovremmo perdere, nemmeno in questa società iper-moderna.
Come realizzare un orto urbano?
Ma cosa fare, concretamente, per realizzare un progetto di questo tipo? Ecco qualche suggerimento pratico da cui partire per iniziare a creare e coltivare un orto urbano.
L’iter burocratico
Questo è il primo punto dal quale si deve partire per realizzare un orto urbano. Come scrivevo all’inizio di questo articolo, i terreni per la coltivazione sono dati in concessione dai comuni. Il primo passo, dunque, è quello di controllare il sito web del vostro comune di residenza e verificare se ci sono eventuali bandi in programma. Se non ci sono informazioni al riguardo, recatevi direttamente agli sportelli e chiedete informazioni circa i passi da seguire.
Almeno a grandi linee, cominciate a pensare a come vorreste sviluppare il vostro progetto. Tenete presente che sicuramente dovrete costituirvi in associazione con altri cittadini interessati. Nel far questo, si dovranno rispettare regole molto precise, a partire dai ruoli. Ad esempio, chi sarà il presidente? Bisognerà poi redigere uno statuto. Molto spesso, in questioni di questo tipo può essere necessaria la presenza di un notaio. Informatevi bene allo sportello delle Attività Produttive del vostro comune per non saltare qualche passaggio importante. In seguito si dovrà pensare a stabilire con il comune stesso quale terreno sarà dato in concessione e l’eventuale quota di affitto da versare.
La pratica
La realizzazione di un orto urbano non è molto diversa da quella di un qualsiasi orto di campagna. Il tipo di terreno è sicuramente una variante da considerare, ma questo dipende dalla zona in cui vivete. Chiedevi quali prodotti si coltivano prevalentemente nel vostro territorio e cominciate a preparare il terreno.
Per approfondire l’argomento, vi suggerisco di dare un’occhiata a questo link: https://www.coltivazionebiologica.it/progettare-un-orto/
Si tratta di un articolo molto interessante sulle varie fasi preparatorie per realizzare un orto, tratto da un blog tematico sulle tecniche di coltivazione biologica. Al suo interno troverete anche sezioni dedicate alla frutta, alle malattie delle piante, agli attrezzi da utilizzare e molto altro.
Insomma, se siete stanchi del grigiore delle città, se siete alla ricerca di uno stile di vita più sostenibile che si accompagni a un hobby all’aria aperta e a prodotti freschi di stagione, non avete più scuse! Non vi resta che cimentarvi nella coltivazione di un orto urbano. Magari non sarà esattamente come vivere in campagna, ma da qualche parte bisogna pur iniziare.