
Michela Milani, una sconosciuta amante del viaggio
Ci sono alcune persone sempre sicure di se stesse, capaci di trovare la propria strada senza alcuna esitazione. Beh, io non appartengo a quella categoria. Nella vita ho seguito percorsi diversi, avanti, indietro e poi ancora avanti. Solo adesso credo di aver trovato la mia strada, ma non è stato facile.
Vivo a Cave, un paesino circondato dai Monti Prenestini e sconosciuto alla maggior parte delle persone. In passato per Cave provavo una sorta di odio-amore. Più che altro prevaleva la parte negativa. Quanto mi stava stretto! Tanto stretto che subito dopo il diploma sono partita alla volta dell’Irlanda, con una sola valigia come compagna di viaggio.
Quella stessa valigia mi ha accompagnata a Torino, dove ho frequentato l’università, studiando alla facoltà di lingue e turismo. Bei tempi quelli. Difficili perché per la prima volta mi trovai a fare i conti con responsabilità da adulta, ma belli. E’ a questo periodo che risale il mio primo viaggio in Albania, quello che ha fatto nascere in me l’amore per l’Europa dell’Est e mi ha aperto le porte a un approfondimento di studi incentrato sul tema delle migrazioni.
E poi?
Solo che nella vita a volte è inutile fare programmi. Cioè, uno può anche farli, ma non sempre le cose vanno come ti aspetti.
Già, la crisi economica ha colpito duramente la mia famiglia. A quel punto, l’unica soluzione era quella di rimboccarsi le maniche, anche perché non è che ci fosse poi molta scelta.
Noi un lavoro ce lo siamo reinventato, investendo i nostri risparmi per aprire un alimentari, una piccola bottega come quelle che una volta andavano tanto di moda.
Ammetto però che io, ancora una volta, a Cave ci stavo stretta. Mi mancavano il mondo del turismo e quello delle fiere che avevo conosciuto a Torino. Non ci ho pensato due volte, non appena si è presentata l’occasione, a rituffarmi nel settore in cui avevo studiato. Amavo il lavoro come receptionist d’hotel e non volevo fare altro.
Fin quando mi sono resa conto che qualcosa non andava. Forse il posto fisso e uno stipendio sicuro non era quello che cercavo nella vita. Non era ciò che mi serviva per stare bene. Quando arrivava la sera, mi sentivo insoddisfatta. Il mio paesino non mi stava più così stretto, avevo voglia di casa, di famiglia. Volevo tornare alle mie origini e volevo anche dei ritmi di lavoro diversi, che mi permettessero di riguadagnare il mio tempo, del quale sentivo tanto la mancanza.
Così, ancora una volta, a poche settimane dal mio matrimonio, in assoluto il giorno più bello della mia vita, ho scelto di tornare a investire le mie energie in qualcosa di costruttivo, dove poter dare sfogo alla fantasia.
Questo blog, che desideravo da tanto, nasce con l’obiettivo di riprendermi il mio tempo e coltivare le mie passioni, i viaggi e la scrittura.
Riflessioni dopo un anno di blogging
Oggi, dopo un anno e mezzo di blogging, mi trovo a fare il punto della situazione e a tirare le fila di quanto ho realizzato fin ora.
Rileggo i miei primi articoli e, con l’occhio critico di oggi, mi appaiono tutt’altro che perfetti. Ma credo sia normale, sono cresciuta come blogger e pretendo molto di più da me stessa.
Nel frattempo, non ho mai smesso di fare formazione e stanno arrivando i primi risultati. Messaggi dai lettori, guest post e le prime esperienze come ghost-writer.
Certo, la strada è ancora in salita perché io sono ambiziosa e ogni giorno cerco di imparare qualcosa di nuovo. Però amo questa gavetta e non vedo l’ora di scoprire cosa mi riserverà il domani.
Nel frattempo, sono anche diventata mamma di una bambina meravigliosa.
E non posso fare a meno di pensare che no, non è mai troppo tardi per realizzare un sogno.