
Nonostante questo blog non parli di religione, mi è capitato diverse volte di accennare alla mia fede quando vi ho raccontato di alcuni santuari nel Lazio.
In questo articolo vorrei prendervi per mano e condurvi tra le montagne di Karol Wojtyla, a due passi da casa mia.
Questi luoghi avevano un posto speciale nel cuore di San Giovanni Paolo 2°. Ripercorrere le sue tracce, quindi, è un modo per sentirlo più vicino, con un senso di appartenenza che, chi crede, conosce bene -e se siete arrivati fin qui, significa che anche voi credete- 🙂
Indice degli argomenti
Le montagne di Karol Wojtyla: i Monti Prenestini
San Giovanni Paolo 2° amava profondamente la montagna. Durante gli anni del suo pontificato venne tante volte da queste parti.
Si racconta che spesso venisse qui in segreto, per raccogliersi in preghiera abbracciato da una natura incontaminata.
Cosa vedere nei Monti Prenestini e dintorni
Siamo nel cuore della provincia di Roma. Il territorio è quello dei Monti Prenestini, dove Monte Guadagnolo, con suoi 1218 metri, è la cima più alta.
I Monti Prenestini sono un’antica catena montuosa di origine calcarea e si snodano attraverso una serie di borghi molto caratteristici, ancora lontani dal corri corri delle grandi città.
Includono i seguenti comuni:
- Castel Madama
- Sambuci
- Casape
- San Gregorio da Sassola
- Zagarolo
- San Vito Romano
- Castel San Pietro Romano
- Rocca di Cave
- Cave – il mio paesino-
- Genazzano
- Capranica Prenestina
- Poli
- Gallicano nel Lazio
- Palestrina
Mi rendo conto di essere di parte, perché io vedo questi luoghi con gli occhi dell’amore, ma visitare i Monti Prenestini può essere davvero una fonte di scoperta. Infatti, il bello di questi borghi è che sono tutti diversi tra loro.
Hanno in comune le piccole dimensioni, ma ognuno di essi conserva le sue caratteristiche, quindi non ne troverete due uguali. Si va dai meravigliosi scorci che guardano alla capitale, ai piatti tradizionali della cucina romana, reinterpretati però in chiave popolare. Senza dimenticare una ricchissima tradizione folcloristica che spesso va a braccetto con le tradizioni religiose, ecco spiegata in due parole la bellezza di questi luoghi. Magari ve ne parlerò in altri articoli, altrimenti adesso scriverei un libro e forse più di uno.
Come dicevo prima, Monte Guadagnolo è la cima più alta dei Monti Prenestini e Karol Wojtyla era letteralmente innamorato di questo territorio.
Come vedrete, questo non è un itinerario nel senso classico del termine, perché non ci sono i giorni ne i percorsi dettagliati, che ho scelto di non indicare proprio per lasciarvi il più liberi possibile di ripercorrere i passi di San Giovanni Paolo 2° in base al vostro sentire personale.
Le montagne di Karol Wojtyla: Guadagnolo
Ho appena detto che questo viaggio non è proprio un itinerario. In realtà non è nemmeno un pellegrinaggio, ma un modo per accostarsi al papa polacco e sentirlo più vicino nei luoghi che portava nel cuore.
Per questo, ho pensato di includere una lista con le diverse attività da fare da questi parti, sempre con il filo conduttore di Karol Wojtyla. Tutte cose che si sposano perfettamente al territorio, in un mix di storia, natura e fede che caratterizza i Monti Prenestini.
Ecco cosa fare nei luoghi amati dal papa:
- escursione nella zona boschiva di Guadagnolo + pranzo all’aperto;
- visita al paesino di Guadagnolo;
- trekking nei percorsi naturalistici;
- visita al Santuario della Mentorella.
Ora vi dico tutto.
Escursione nel bosco + pranzo all’aperto

Dato che parliamo di montagna, ho deciso di iniziare proprio dalla natura, anche perché queste sono zone poco conosciute che però meritano davvero una visita.
Questi boschi sono molto amati dalla gente di qua. A dire la verità, noi li consideriamo un vero e proprio patrimonio locale. Si caratterizzano per un sottobosco composto soprattutto da more selvatiche – da cui si ricava un’ottima marmellata!- ginestre e denti di leone.
Io sono praticamente cresciuta tra queste montagne. Fin da bambina ricordo le scampagnate all’aria aperta nei mesi estivi, mentre in inverno il mio papà mi accompagnava sempre a scegliere le pigne da decorare per Natale.
Insomma, questo per dire che, se amate la montagna, troverete sicuramente qualcosa da fare a prescindere dalla stagione dell’anno. Tra l’altro, questi angoli di natura sono adatti anche ai bambini. L’unico accorgimento, è di evitare di avventurarsi fuori dai percorsi segnalati da Settembre a Gennaio, durante la stagione della caccia.
La parte più fitta del bosco vede la presenza di pini e abeti, anche se la grande nevicata del 2012 ha cambiato notevolmente il paesaggio, lasciandolo molto più spoglio di quanto non fosse una volta.
I prati montani a ridosso degli alberi sono un punto di osservazione privilegiato per vedere le stelle cadenti durante la notte di San Lorenzo. Infatti sono lontani dalle luci cittadine e da qui si può ammirare un cielo davvero spettacolare. Durante il giorno, invece, sono un’ottima area di sosta per pic-nic e grigliate. Ve ne parlo qui: Cosa fare a Capranica Prenestina: picnic sui prati
Visita al paese di Guadagnolo
Guadagnolo è un piccolo borgo sulla cima della montagna. Le sue origini sono così antiche che noi facciamo fatica a distinguere la storia dalla leggenda.
Questo paesino possiede un non so che di affascinante, forse perché tutto profuma di bosco ed è la meta ideale per trascorrere una giornata di relax tra natura e buon cibo.
Non è certo un caso che la stradina principale si chiami Via del Salvatore, ma il legame con la fede, e con il Vaticano, non si esaurisce qui. La sua attrazione principale infatti è la Statua di Gesù Redentore, voluta proprio dai predecessori di Karol Wojtyla, che chiesero espressamente di posizionarla a Guadagnolo, nel punto più alto del borgo.
Qui vi parlo della nostra ultima gita fuori porta in questo paesino, che in inverno conta qualcosa come 50 abitanti o poco più: Cosa vedere a Guadagnolo, il “borgo abitato più alto del Lazio”
Trekking nei percorsi naturalistici: ” Sulle orme di Karol Wojtyla”

Questo sentiero, inaugurato nel 2004, ripercorre -non solo metaforicamente- i passi di San Giovanni Paolo 2° durante i suoi ritiri sui Monti Prenestini.
Attenzione, però, a non confondere il sentiero con l’altro itinerario omonimo. Quel “Sulle orme di Karol”, infatti, è un vero e proprio pellegrinaggio su scala europea, perché collega Wadowice in Polonia a Piazza San Pietro a Roma. Partendo dalla capitale, prosegue poi attraverso Castel Gandolfo – la residenza estiva dei Papi- Castel San Pietro Romano, Palestrina e Guadagnolo.
Questo di cui vi parlo, invece, è un itinerario lungo circa 7 chilometri e si snoda attraverso i boschi che circondano Guadagnolo fino al paese di Pisoniano. Viene considerato un sentiero abbastanza facile, ma non si cammina in piano, quindi secondo me un minimo di allenamento è indispensabile. Inoltre, benché la strada da seguire sia ben segnalata, soprattutto se non siete di queste parti, vi consiglio di farvi accompagnare da una guida.
Purtroppo non è una cosa semplicissima, perché il sentiero non è promosso come dovrebbe e spesso finisce per essere quasi dimenticato dalle amministrazioni locali. Noi avevamo chiesto qualche informazione alla Pro Loco di Guadagnolo per poi decidere di percorrerlo da soli anche perché il marito conosce bene le montagne. Vi consiglio, allora, di inviare una mail al comune di Capranica Prenestina -posta@comunecapranica.it – oppure contattarli telefonicamente ai numeri (06)958-41-26 / (06) 958-40-31 e chiedere se ci sono guide disponibili.
Le montagne di Karol Wojtyla: il Santuario della Mentorella

Adesso arriviamo al cuore del nostro itinerario spirituale con il Santuario della Mentorella, luogo amatissimo da San Giovanni Paolo 2°.
La Mentorella è un gioiello incastonato tra i Monti Prenestini a pochissimi chilometri dal paese di Guadagnolo.
Qui ci sono tanti dettagli che raccontano dell’amore del papa per il Santuario, tanto che davvero sembra di percepire ancora la sua presenza.

In una sala accanto al Santuario, c’è una galleria fotografica che ripercorre le visite di Karol Wojtyla nel corso degli anni, raccontandone i momenti salienti con delle immagini bellissime.


San Giovanni Paolo 2° visitò questo Santuario sette volte: il 31 Marzo 1979, il 28 Dicembre 1987, il 17 Aprile 1990, il 27 Dicembre 1991, il 30 Dicembre 1996, il 28 Ottobre 1997 e il 3 Febbraio 2000.
Il 29 Ottobre 2005, anche Benedetto 16° si recò alla Mentorella, un evento, questo, che accomuna i due pontefici, non solo nel modo di percepire e comunicare la fede, ma anche nell’amore per questo luogo sperduto tra i monti.

I tre luoghi simbolo da visitare alla Mentorella sono:
- la Chiesa
- la Grotta Benedettina
- la Scala Santa
Spero di avervi ispirato per questo viaggio alternativo, lontano dai soliti percorsi turistici, alla scoperta delle montagne che Karol Wojtyla tanto amava.
A questo link trovate l’articolo completo sulla Mentorella: Il Santuario della Mentorella: un tesoro nascosto tra i monti