Articolo aggiornato il 16 Giugno 2021

Oggi voglio parlare di tre posti molto famosi. Piccole città a cui sono profondamente legata in quanto andavo spesso a visitarle da bambina assieme alla mia famiglia e dove, anche adesso, torno sempre con piacere, perché ogni volta è come riscoprire un pezzo di me stessa. Gubbio, Assisi e Cascia, tre luoghi nel cuore del centro Italia legati tra loro dal fil rouge della spiritualità.
Vi porto a scoprirli attraverso un itinerario religioso in Umbria della durata di tre giorni.
Partiamo?
Indice degli argomenti
Come organizzare l’itinerario religioso in Umbria
Non è certo un segreto. Io amo tantissimo gli itinerari fai da te perché mi lasciano sempre una certa libertà di visitare le cose che mi interessano di più. Soprattutto, mi piace il fatto di poter gestire il tempo come meglio credo, magari fermandomi più giorni nello stesso luogo per scoprirne i dettagli, o semplicemente per respirare appieno l’atmosfera di un posto, senza dover rispettare per forza orari e programmi predefiniti.
Se la pensate come me e volete prendere spunto per organizzare questo itinerario in autonomia, la prima cosa da fare in assoluto è quella di procurarvi una bella cartina della regione, anche attraverso Google Maps.
La tappa iniziale del nostro itinerario religioso in Umbria è Gubbio, a Nord della regione. Passando poi per Assisi, la tappa intermedia, arriveremo a Cascia, situata più a Sud.
Io vi propongo il percorso così come lo abbiamo fatto noi.
L’itinerario è pensato in modo da poter inter scambiare le singole tappe, quindi, se vivete a Sud dell’Umbria, potete tranquillamente iniziare da Cascia e concludere l’itinerario a Gubbio. In teoria, vivendo in provincia di Roma, avremmo dovuto fare così anche noi, solo che ci siamo trovati a girovagare per la regione senza una meta precisa come spesso ci accade nei nostri viaggi on the road, così, trovandoci a Gubbio, abbiamo cominciato proprio dalla città più a Nord.
L’ideale sarebbe fermarsi almeno un paio di giorni in ogni città, in modo da poterle scoprire con calma. Non solo perché sono luoghi che meritano veramente, ma anche perché vi si respira un’atmosfera molto particolare. Non so se per via della componente religiosa, che per me è fondamentale, il fatto è che da queste parti il tempo sembra scorrere lentamente, e concedersi qualche giorno in più per visitarle ristora l’anima.
Purtroppo in questa occasione noi avevamo solo tre giorni a disposizione e ci siamo concentrati esclusivamente sull’aspetto religioso, ma sono certa che torneremo ancora, anche perché il marito è rimasto letteralmente estasiato dall’Umbria.
Anche avendo un tempo limitato, dovete comunque considerare di passare almeno una notte in ogni città, quindi vi serviranno tre alberghi, uno per ogni tappa. Se scegliete di fare questo itinerario in estate, è meglio prenotare con un po’ di anticipo perché, essendo appunto piccole località, i posti letto non sono infiniti.
Noi ci siamo sempre spostati in macchina e sicuramente in questo caso è la soluzione migliore per una questione di comodità. In questo periodo ci sono delle offerte molto interessanti su Expedia dove, prenotando auto e soggiorno in hotel insieme, si riescono a ottenere sconti molto interessanti.
Ma ora partiamo con l’itinerario vero e proprio.
Itinerario religioso in Umbria: alla scoperta di Gubbio, Assisi e Cascia
1 °giorno in Umbria: Gubbio e Sant’Ubaldo

La città di Gubbio non ha bisogno di presentazioni. Secondo me è uno dei borghi medioevali più belli del centro Italia, grazie al fatto che ha conservato praticamente intatta tutta la struttura antica. Partendo dalla piazza principale, dove ci sono i parcheggi, ci si può inoltrare a piedi attraverso le antiche stradine oppure salire utilizzando gli ascensori. Sarete immediatamente accolti da vicoli in fiore, palazzi intrisi di storia e piccole botteghe dove si respira un profumo di bosco, tra miele e tartufi. A proposito, se volete saperne di più, vi consiglio di dare un’occhiata a questo articolo: Gubbio in due giorni: qualche idea per visitare la città
La parte religiosa, invece, è forse quella meno conosciuta. Gubbio è legata indissolubilmente alla figura di Sant’Ubaldo che divenne un vescovo amatissimo da tutto il popolo.
Ubaldo nacque proprio a Gubbio e amministrò la città con molta saggezza, spesso difendendola da innumerevoli attacchi stranieri, incluso quello di Federico Barbarossa. Le sue spoglie sono conservate nella Basilica che domina la città e che porta il suo nome.
La Basilica di Sant’Ubaldo si trova nel cuore della montagna, a oltre 800 metri di altezza. Potete raggiungerla in auto oppure salire con la funivia. Volendo, potete anche fare questa passeggiata a piedi come abbiamo fatto noi.
La prima cosa che noto ogni volta che mi avvicino a questa Basilica è l’imponenza dell’edificio, tuttavia, man mano che si prosegue con la visita, salta all’occhio la sua semplicità. A dispetto delle vetrate colorate all’interno, si tratta di un luogo spirituale molto sobrio, forse anche a causa della sua ubicazione. Trovandosi fuori città, in un contesto isolato, è infatti un luogo molto silenzioso e proprio per questo ancora più magico. Ogni anno, a Maggio, in città si svolge la Festa dei Ceri, ceri che gli egubini trasportano a piedi fin quassù, a dimostrazione di quanto la Basilica sia importante per la popolazione, che ancora oggi venera Sant’Ubaldo e lo considera il protettore della città.
2 °giorno in Umbria: Assisi, sulle tracce di San Francesco e Santa Chiara
Storia e curiosità su San Francesco d’Assisi

Mentre Gubbio è conosciuta anche per il folclore -pensiamo all’albero di Natale più grande del mondo, interamente realizzato grazie a un complicato intreccio di luci colorate- Assisi trova la sua linfa vitale nella spiritualità, soprattutto grazie a San Francesco.
Conoscete la storia, vero?
Francesco era il rampollo di una ricca famiglia di Assisi. Un giorno, illuminato dalla fede, decise di rinunciare alle ricchezze del padre. Destò molto scandalo il suo gesto di gettare via gli abiti e restare nudo tra la folla. Fu preso per pazzo, ma il suo altro non era che un gesto simbolico per lasciarsi alle spalle la vecchia vita e cominciare quella nuova. Povero tra i poveri. Qualche tempo dopo riuscì a ottenere da Roma il riconoscimento dell’Ordine Francescano. Oggi San Francesco è venerato in tutto il mondo cattolico ed è una delle figure più amate dai fedeli.
Ecco alcune curiosità su di lui:
- Si dice che sapesse parlare con gli animali. Molto famoso è l’episodio del lupo, il quale smise di attaccare gli abitanti di Gubbio proprio grazie al suo intervento.
- Si racconta che San Francesco abbia ricevuto le stigmate.
- Compose il Cantico delle creature.
- La tradizione cristiana vuole che sia anche l’autore del primo presepe nella storia.
La Basilica di San Francesco d’Assisi
La Basilica di San Francesco d’Assisi è un grandioso monumento che richiama ogni anno migliaia di fedeli da ogni angolo del mondo.
La struttura attuale si compone di 3 parti:
- La cripta interna, che contiene la tomba di San Francesco. La tomba è perennemente illuminata da una lampada a olio. Ogni anno l’olio proviene da una regione italiana diversa e io amo pensare che, a Francesco, questa cosa sarebbe piaciuta molto.
- La Chiesa inferiore, che è la parte più semplice di tutto l’edificio. In questa zona si trova la cappella con le reliquie del santo.
- La Chiesa superiore. Tutti dovrebbero visitare questa chiesa. Credenti o meno, gli affreschi di Giotto sulla vita di San Francesco sono di una bellezza disarmante, una gioia per gli occhi. Purtroppo subirono danni gravissimi durante il terremoto del 1997. Io avevo 9 anni, eppure le immagini drammatiche della chiesa che crollava mentre le persone fuggivano terrorizzate sono rimaste impresse nella mia mente. I lavori di restauro sono durati anni e hanno richiesto la competenza dei migliori professionisti in circolazione.
Santa Chiara d’Assisi

La storia di Santa Chiara è legata indissolubilmente a San Francesco.
Chiara rimase affascinata dalle parole di Francesco e dal suo stile di vita, così anche lei decise di rifiutare il denaro della famiglia e prese i voti. Avrebbe poi fondato l’Ordine delle Clarisse. La Chiesa di Santa Chiara ad Assisi è molto semplice, in stile tardo gotico, tuttavia merita sicuramente una visita in quanto ospita il corpo della santa e alcune reliquie.
3 °giorno in Umbria: Santa Rita da Cascia

Arriviamo così all’ultima tappa del nostro itinerario. Raggiungiamo la città di Cascia, famosa per la figura di Santa Rita.
Santa Rita, conosciuta come la santa delle cause impossibili, prese i voti a un’età non proprio giovanissima, dopo aver perso il marito ed entrambi i figli. A lei sono dedicati sia la Chiesa che il relativo Monastero. Queste strutture si trovano nella parte più alta di Cascia e sono facilmente raggiungibili grazie alle modernissime scale mobili.
La Chiesa di Santa Rita – che io amo tantissimo- si caratterizza per i marmi molto colorati, che le donano un’atmosfera vivace a dispetto della sacralità del luogo. Al suo interno si può ammirare la cappella di Santa Rita, dove sono rappresentate, grazie alla personificazione degli angeli, le 4 virtù cardinali: prudenza, fortezza, giustizia e temperanza.
La parte che amo di più di Cascia però è il monastero dove visse Santa Rita. Una zona è dedicata alla clausura. Nella porzione visitabile si possono ammirare la cella di Santa Rita e alcune reliquie come un rosario e il suo anello di nozze. A ricordo della santa c’è anche un bellissimo roseto, risalente al 1800. Il simbolo di Santa Rita, infatti, sono proprio le rose.
Questa santa è così amata che qualche anno fa la Rai trasmise un film sulla sua vita. La parte della protagonista fu interpretata da una bravissima Vittoria Belvedere.
Tra tutte le tappe di questo itinerario, mi risulta difficile dire quale amo di più. Forse Assisi, con San Francesco, oppure Cascia, con la sua atmosfera così mistica. Si tratta di una sensazione che non so spiegare bene a parole, so benissimo che sembra strano detto da una persona che scrive, ma è così. Soprattutto se penso alla grande sensazione di pace interiore che ho provato nel momento in cui ci trovavamo a Cascia.
Comunque la si voglia vedere, questo è un itinerario emozionante, dove la spiritualità fa da padrona. Anche nel caso in cui non foste religiosi, io vi consiglio comunque di visitare questi luoghi perché rappresentano una meraviglia storica e culturale del nostro Paese.
Non vedo l’ora di tornarci nuovamente per concentrarmi su altri dettagli, perché ogni città meriterebbe almeno un libro per poter raccontare tutto. Forse, un solo libro non sarebbe nemmeno sufficiente.