
Sapete quante volte ho accarezzato l’idea di prendermi un lungo periodo tutto per me e fare un viaggio on the road? Io non ho ancora messo in pratica questo sogno, però c’è chi ha preso il coraggio a due mani ed è partito, con l’obiettivo di girare l’Italia in bicicletta.
Lei è Jessica Cerato e con il suo compagno, Emanuele Castellani, hanno deciso di rompere gli schemi e imbarcarsi in una fantastica avventura di viaggio, scoperta e crescita personale.
Incuriosita dal loro progetto, ho chiesto a Jessica di rispondere ad alcune domande e così è nata l’idea di questa intervista. Non mi dilungo oltre e lascio la parola a Jessica.
Indice degli argomenti
Girare l’Italia in bicicletta: a tu per tu con Jessica Cerato
L’organizzazione del viaggio
- Ciao Jessica, grazie per aver accettato di rispondere alle mie domande. Per me è davvero un piacere averti ospite nel mio blog. Cominciamo dall’inizio: come è nata l’idea di girare l’Italia in bicicletta?
L’idea di fare il giro d’Italia in bicicletta è nata durante il lockdown. Emanuele e io siamo sempre stati affascinati dai grandi viaggi, ma non siamo mai riusciti ad organizzarne uno a causa della mancanza di tempo a disposizione. Dal momento che avevamo capito di aver perso il lavoro entrambi, dopo il momento di crisi in cui si è ritrovato il nostro Paese, non ci siamo scoraggiati e abbiamo preso la palla al balzo per realizzare uno dei nostri sogni! Complice il fatto di aver seguito il docutrip di Jovanotti “Non voglio cambiare pianeta” ci è venuta in mente la pazza idea di volerci dedicare alla nostra bella Italia!
- Un progetto davvero ambizioso! Come è andata con la preparazione fisica?
Proprio perché non si poteva uscire, inizialmente ci siamo allenati in casa. Quindi corsa -nei 200 metri tollerati vicino la propria abitazione- esercizi a corpo libero e cyclette! Ci ritagliavamo un’oretta al giorno da dedicare alla preparazione fisica. Poi, dopo il lockdown, con la fase 2, abbiamo iniziato a fare qualche uscita in bicicletta.
- Cosa ci dici del bagaglio? Come vi siete organizzati per un viaggio tanto lungo?
Per quanto riguarda i bagagli, abbiamo cercato di semplificare al massimo le nostre esigenze, così da portare meno peso possibile. Abbiamo cominciato acquistando i portapacchi, due per ogni bici, e le borse da cicloturismo. Abbiamo montato il tutto una prima volta, ma il bagaglio risultava davvero troppo pesante. Dopo aver sentito la differenza con la bici scarica, abbiamo optato per minimizzare ancora il bagaglio: pochi cambi e sapone di Marsiglia per lavarli!
In bici per l’Italia: l’itinerario
- Quali tappe toccherete in questa avventura?
A grandi linee, partendo da Roma, attraverseremo la Via Francigena fino a Massa Carrara, per poi arrivare a La Spezia, toccando le Cinque Terre e Genova, per quanto riguarda la Liguria.
Alessandria e Vercelli sono le tappe programmate per il Piemonte, mentre in Lombardia giungeremo a Vigevano, Milano, Brescia e Desenzano del Garda.
Arriveremo in Veneto seguendo la ciclovia Aida, per poi raggiungere la parte bassa del Trentino Alto-Adige. Seguendo la ciclovia della Valsugana ci sposteremo prima a Bassano del Grappa, per poi arrivare a Padova e Chioggia. A seguire, arriveremo in Puglia lungo la costa adriatica. Infine, attraverseremo la Basilicata e la Calabria per ricongiungerci alla costa tirrenica e tornare verso casa, a Roma.
Si tratta di un itinerario generale, poi, di settimana in settimana, decidiamo le tappe precise. Dipende da tanti fattori combinati: cosa vogliamo visitare, chi ci offre ospitalità, il tempo e i chilometri da percorrere.
- Puoi raccontarci brevemente come avete messo in piedi l’itinerario?
Abbiamo pianificato il percorso a tavolino, cartina d’Italia alla mano. Poi abbiamo usato soprattutto due risorse che si sono rivelate fondamentali per l’organizzazione. Google Maps per avere un’idea più precisa delle distanze e vari gruppi Facebook, dai quali abbiamo preso molti spunti e ricevuto consigli. A proposito di Facebook, vi consiglio di visitare la nostra pagina In bici per l’Italia per essere sempre aggiornati sulle nostre avventure.
I costi del viaggio
- Puoi dirci, indicativamente, quanto spenderete durante il viaggio? Avete usato degli sponsor per finanziare il progetto oppure vi siete autofinanziati?
Essendo in due e trattandosi di un paio di mesi fuori casa, abbiamo calcolato di spendere circa 100 euro al giorno, quindi 6.000 euro in totale. Ci sono tappe in cui si spende di più, altre in cui si ammortizzano le spese. Dipende molto dalle soluzioni che si scelgono on the road. Per esempio, mangiando sempre nei ristoranti, la cifra aumenterebbe considerevolmente, mentre i costi sarebbero stati più contenuti se avessimo scelto di dormire sempre in tenda. Non abbiamo sponsor, ci autofinanziamo per la gran parte del viaggio. Tuttavia abbiamo aperto una campagna su Gofundme per chi volesse partecipare economicamente alla realizzazione del nostro progetto. Il link è questo https://gf.me/u/x6ih44
Girare l’Italia in bicicletta: difficoltà e consigli
- Cosa pensi delle piste ciclabili in Italia? Sono in buono stato di manutenzione?
Per le piste ciclabili si potrebbe certamente fare di più. Il nord offre maggiori opportunità, i centri delle città ne sono ben provvisti, ma alcuni tratti di periferia andrebbero mantenuti meglio.
- Qual è stata la parte del viaggio più faticosa e difficile da affrontare, fino a questo momento?
Il giorno più duro è stato proprio il primo. Abbiamo unito due tappe della Via Francigena, che solitamente si percorrono separate. Inoltre, con la convinzione di essere quasi arrivati , avevo mangiato poco e il sole del 10 Agosto di pomeriggio si è fatto sentire in tutta la sua prepotenza. Ho avuto una crisi di fame, e forse anche un po’ di panico, pensavo di mollare, di aver fatto una cavolata imbarcandomi in un simile progetto. Non avevo più energie, né fisiche né mentali, per proseguire e raggiungere la nostra prima meta. Emanuele è stato un ottimo motivatore e così con fatica siamo arrivati a Sutri. E meno male che non ho mollato, un’esperienza più bella di questa non potrei viverla!
- Sono proprio d’accordo con te! Ci parli di un luogo che ti ha colpita particolarmente?
Per il momento credo proprio che la Val d’Orcia mi abbia rubato il cuore! Paesaggisticamente parlando è favolosa, inoltre, lungo la Via Francigena ho conosciuto molte belle persone che mi hanno dato tanto.
- Questo è il bello della condivisione e dell’entusiasmo che sicuramente suscita un progetto come il vostro! Avresti qualche consiglio da dare a chi volesse percorrere qualche tappa dell’itinerario? Per esempio, un suggerimento ai meno allenati e alle famiglie con eventuali bambini?
Allora, ai meno allenati potrei consigliare la ciclovia Aida perché bella e poco faticosa per chi è alle prime esperienze in bici. Per le famiglie con bambini, invece, non saprei dare consigli precisi. Sinceramente, non avendo figli, non posso immaginare quali siano le diverse esigenze.
- Cosa dovrebbe aspettarsi chi decidesse di fare la vostra stessa esperienza e girare l’Italia in bicicletta?
Per fare questa esperienza servono spirito di adattamento e motivazione. Ogni giorno è diverso. Ci sono sempre nuove sfide: dai dislivelli del terreno, al maltempo, ai contrattempi inevitabili. Del resto non è un viaggio qualsiasi ma una vera avventura. Un’imparagonabile avventura!
- Fino a quando sarete in viaggio? Che progetti hai per il futuro?
Resteremo in viaggio fino a Ottobre ma, un volta tornati, non ho ancora dei progetti chiari, sarà perché stavolta voglio veramente godermi il presente!
Te lo auguro davvero con il cuore Jessica, grazie per aver accettato la mia intervista!
Che ne pensate del progetto di Jessica ed Emanuele? Ambizioso, vero? Certo, loro però sono la dimostrazione che nulla è impossibile. Il detto che, per realizzare un sogno bisogna crederci, calza davvero a pennello.