Articolo aggiornato il 19 Maggio 2021

Siete alla ricerca di una destinazione da visitare tranquillamente nel fine settimana? Oggi vi conduco in Umbria, terra di boschi, storia e sapori straordinari e vedremo cosa fare a Gubbio in due giorni.
Cominciamo con una piccola curiosità. Sapete che Gubbio è conosciuta come “la città di pietra”? Del resto, non potrebbe essere altrimenti. Basta un’occhiata per rendersi conto di come questo luogo conservi perfettamente intatta la sua struttura medioevale, con i tipici blocchi calcarei che vanno dal bianco al grigio e regalano alla città un’atmosfera tutta particolare, come sospesa nel tempo.
Quasi tutte le attrazioni si concentrano proprio all’interno delle mura antiche, quindi Gubbio è perfetta da scoprire a piedi.
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Due giorni a Gubbio: il periodo migliore
Iniziamo col dire che si tratta di un luogo da visitare in ogni stagione. A Dicembre la città si illumina -non solo metaforicamente- di magia, grazie all’albero di Natale più grande del mondo. Se però immaginate un abete gigantesco, siete fuori strada, perché viene realizzata una cosa molto più particolare. Ogni anno, a partire dal giorno dell’Immacolata, si collegano migliaia di luci che si abbarbicano per la montagna, ricreando la forma di un albero di Natale.
Visitando Gubbio in primavere, invece, precisamente nel mese di Maggio, potete assistere alla tradizionale Corsa dei Ceri, dedicata a Sant’Ubaldo, il patrono della città. La mia stagione preferita però resta l’autunno, soprattutto fine Ottobre. Non solo perché di solito in questo periodo non ci sono molti turisti, ma soprattutto per i mille colori dei boschi, che donano alla città quel non so che di poetico.
Gubbio: perché un giorno non basta
Spesso ho sentito dire che trascorrere un solo giorno a Gubbio è sufficiente perché è una città piccolina, io però non sono d’accordo. Il primo giorno sicuramente si può dedicare alle attrazioni principali, ma il secondo permette di concentrarsi sui dettagli che sarebbe un peccato perdere.
Noi amiamo i viaggi lenti e questo è un dato di fatto. Ma credetemi. Io ci sono stata diverse volte, eppure, a ogni ritorno, Gubbio mi regala qualcosa di nuovo: un scorcio della città, un panorama ammirato da una posizione diversa oppure, semplicemente, un vino che non avevo mai assaggiato prima.
Ora partiamo con il nostro piccolo tour alla scoperta della città.
Cosa fare a Gubbio in due giorni?
Curiosità e…un po’ di fiction!
Il centro di Gubbio si conserva talmente bene che in ogni angolo c’è sempre qualcosa da scoprire e fotografare. A partire dalla Chiesa di San Giovanni, nascosta in una piazzetta deliziosa. L’ edificio è conosciuto come la Chiesa di Don Matteo. Infatti, nella famosa serie tv, questa è la chiesa dove Terence Hill celebra la messa, interpretando un personaggio che è riuscito, nel tempo, a conquistare il cuore di moltissimi telespettatori.
In realtà da qualche anno la produzione della fiction è stata spostata altrove ma, nell’immaginario collettivo, Gubbio rimane la città di Don Matteo. Tanto che è possibile fermarsi anche nella caffetteria dove Terence Hill e Nino Frassica -leggete Don Matteo e il Maresciallo Cecchini- giocano le loro quotidiane partite a scacchi.

Il bar di Don Matteo si affaccia su uno dei luoghi più importanti della città, Piazza dei Quaranta Martiri. Proprio qui si trova il Palazzo dei Consoli, con la facciata in stile gotico, che nella fiction è usata per ospitare la caserma dei carabinieri.
Palazzi e fontane
Tra i palazzi più importanti a Gubbio c’è sicuramente Palazzo Ducale. Questo edificio si differenzia dagli altri in quanto, di medioevale, ha solo le fondamenta. Infatti, la struttura antica fu inglobata in quella più recente solo durante i lavori di restauro, che in realtà hanno portato a una vera e propria ricostruzione del palazzo, ecco il motivo dello stile rinascimentale, che spicca su quello molto più sobrio del Medioevo.
Adesso una piccola chicca: sapete che si può diventare “matti onorari” della città per un giorno? Vi domandate cosa sto dicendo? A Gubbio c’è la Fontana dei Matti. Per diventare matti onorari, correte tre volte intorno alla fontana e bagnatevi la testa con un po’ d’acqua. Et voilà, il titolo sarà vostro. A ogni paese la sua tradizione.
La funivia e la Basilica di Sant’Ubaldo
Proseguiamo il nostro giro alla scoperta di Gubbio con la Basilica di Sant’Ubaldo. Strada facendo, vi consiglio di fare una sosta alla piccola, minuscola Chiesa di San Marziale.
All’interno può sembrare davvero spoglia perché è totalmente priva di decorazioni. Infatti è realizzata nello stile romanico più puro, uno dei miei preferiti. Il nome le fu attribuito nel 1553, quando la struttura venne inglobata al già presente monastero di San Marziale.
Oltrepassando la chiesetta troverete una strada in salita che conduce alla funivia. Se amate camminare, potreste raggiungere a piedi la Basilica di Sant’Ubaldo e usare la funivia solo per scendere. Se camminate lentamente, ci vogliono circa 40 minuti per arrivare in cima. Io vi consiglio di fare questa passeggiata. Attraversando curve e tornanti circondati dai boschi egubini, incontrerete diversi punti panoramici. Come vi dicevo all’inizio, i colori in questo periodo sono magnifici.
Ecco un piccolo assaggio:

Si tratta dello stesso percorso della Festa dei Ceri. In questa occasione, i partecipanti raggiungono la basilica correndo, ma, se camminate, la salita non è impossibile. L’importante è avere un paio di scarpe comode e una giacca annodata in vita perché in autunno comunque c’è sempre un po’ di vento freddo.
Al piano superiore della basilica c’è anche un piccolo museo. L’entrata è gratuita e si possono ammirare sia le reliquie di Sant’Ubaldo che i ceri usati durante la festa. Inoltre, ci sono dei video che raccontano l’origine dei festeggiamenti.
Consigli per la funivia:
Ora vi do una piccola dritta. Se soffrite di vertigini, non usate la funivia e raggiungete la basilica in macchina. Le cabine, infatti, non sono quelle classiche, chiuse dai vetri di protezione, ma semplici gabbie sospese nel vuoto.

Io mi riprometto sempre di non salire, poi però, vince la tentazione di ammirare il panorama, verde come può essere solo il cuore dell’Umbria. Comunque, l’uso della funivia, proprio per via delle cabine scoperte, è condizionato dal tempo. Nei giorni di vento chiude per motivi di sicurezza e resta aperta solo fino al periodo autunnale.
La Chiesa di San Francesco

Non tutti sanno che San Francesco d’Assisi è legato anche a Gubbio. Secondo la tradizione, infatti, dopo aver rifiutato le ricchezze della famiglia, Francesco avrebbe vissuto proprio qui. Ma non solo.
I cattolici raccontano che il poverello d’Assisi aveva il dono di parlare con gli animali. Conoscete l’episodio del lupo? Si dice che un esemplare molto feroce terrorizzasse gli abitanti di Gubbio. Francesco riuscì a convincere il lupo a non attaccare più gli umani e siglarono questa promessa su una pietra, che sarebbe contenuta proprio all’interno della chiesa a lui dedicata, appena fuori le mura della città.
Cos’altro fare a Gubbio in due giorni: cibo, vini e artigianato
Dopo aver dedicato il primo giorno a Gubbio visitando le attrazioni storiche e culturali della città, è il momento di rilassarsi tra buon cibo e artigianato.
Tutti i ristorantini all’interno del borgo medioevale offrono la possibilità del menu alla carta o di quello turistico. Il menu turistico costa all’incirca dai 13 ai 20 euro a persona. Nonostante il prezzo attento al portafogli, la qualità del cibo è davvero ottima. Qui trovate qualche idea sull’enogastronomia del posto: Cosa mangiare a Gubbio e dintorni
Tra un antipasto e una degustazione di vini locali, non perdete l’occasione di passeggiare tra le botteghe del paese. Questa è la cosa che noi preferiamo fare di più ogni volta che torniamo a Gubbio. Si tratta davvero di una festa, sia per gli occhi che per il palato. Lenticchie, salami, miele, formaggi e tartufi, insomma un viaggio nel viaggio che passa attraverso il gusto e i profumi.
Se amate l’artigianato, troverete molti prodotti interamente realizzati a mano. Tra tutti, meritano un posto speciale i piatti di ceramica, decorati come una volta dai proprietari delle botteghe, spesso davanti agli occhi estasiati dei turisti. Le tecniche e i disegni si assomigliano, ognuno però ha una mano diversa, quindi non troverete mai due prodotti uguali. Sarà che io amo tantissimo queste cose, perché raccontano di un mondo che rischia di scomparire, offuscato dalla produzione industriale che propone prodotti realizzati in serie e mancano dell’amore artigiano, quindi passerei ore ad ammirare questi artisti mentre dipingono ogni singolo pezzo.
Del resto, ci vuole tempo per scoprire i dettagli e i tesori più nascosti non vanno d’accordo con un viaggio consumato in fretta. Ecco perché per visitare a fondo Gubbio, non basta un solo giorno. Anzi, occorre ritornarci, tante e tante volte, perché questa città è così: più si conosce, più si ama.
Non siete d’accordo?