La Dublino di oggi è una città moderna e fiorente dal punto di vista economico. Ogni anno sono tantissimi i giovani che approdano nella capitale irlandese in cerca di lavoro. Io però preferisco la Dublino più tradizionale, con i caratteri che la rendono una città legata indissolubilmente all’arte, alla storia e alla letteratura. Se per voi è lo stesso, continuate a leggere questo post per scoprire la Dublino letteraria di James Joyce e Oscar Wilde. Prima di continuare, vi consiglio di leggere anche il mio articolo su come organizzare una vacanza a Dublino: https://michelamilani.it/vacanza-dublino-consigli-vivere-al-meglio-la-citta/

Indice degli argomenti
La Dublino letteraria di James Joyce e Oscar Wilde: cosa visitare in città?
La Cattedrale di San Patrizio
E’ quasi d’obbligo iniziare una visita a Dublino partendo da questo edificio. La cattedrale infatti riveste un ruolo fondamentale nella storia irlandese, essendo legata al patrono del Paese, San Patrizio. La cattedrale è dedicata al culto protestante e alle sue spalle ha una storia complessa, costellata di incendi e ristrutturazioni. Anticamente pare che al suo posto sorgesse una chiesa in pietra, edificata dai normanni. Secondo la tradizione religiosa, l’edificio sarebbe stato costruito nel punto esatto dove San Patrizio battezzava i fedeli, liberandoli dal paganesimo.
Già dal di fuori la struttura è impressionante, ma per apprezzarne davvero la grandezza, bisogna entrare all’interno della cattedrale. Tutto è realizzato in stile gotico ed entrando si perde assolutamente il senso dello spazio. Le navate sono altissime e gli archi a sesto acuto contribuiscono a creare un effetto di altezza ancora più pronunciato. Lo stile austero tipico dell’ architettura gotica è riscattato dalle vetrate colorate che ingentiliscono questa cattedrale. Personalmente la considero una delle più alte espressioni del gotico in Europa e, più in generale, dell’ ingegno umano dell’epoca.
Il Trinity College

Conosciuto come “l’ università di Dublino”, il Trinity College fu fondato dalla regina Elizabeth I.
Lo scopo della regina era quello di creare un centro culturale di eccellenza per la formazione dei giovani protestanti. In questo modo si sperava di tenere gli studenti irlandesi lontani dalle influenze cattoliche. Anche se a noi oggi può sembrare strano, all’epoca tutte le maggiori università europee erano sotto il giogo del papato di Roma, che esercitava un controllo potentissimo anche nella sfera culturale. Per fortuna oggi le cose sono cambiate. Il Trinity College è aperto a tutti, indipendentemente dal credo religioso. La regina Elizabeth, comunque, è riuscita nel suo intento. Il Trinity College oggi è un fiore all’occhiello non solo per Dublino, ma per l’intera Irlanda.
Il complesso del Trinity è immenso, praticamente una città nella città, con edifici antichi e riccamente decorati. Alcune delle aree del campus sono gratuite, quindi si ha l’opportunità, a costo zero, di dare una sbirciata alla vita quotidiana degli studenti universitari di Dublino. (Sicuramente è una vita molto diversa da quella degli studenti italiani. Io, all’università, non ho mai giocato a cricket! In realtà, nemmeno fuori l’università…).
Il libro di Kell
All’interno del Trinity College, nella Old Library (questa area è a pagamento), si trova il libro più importante di tutta l’Irlanda.
Il libro di Kell fu realizzato da alcuni monaci irlandesi, probabilmente attorno all’ 800 d.C.. Si tratta della traduzione latina dei Vangeli. L’importanza di questo libro è data non solo dal messaggio che contiene; a renderlo tanto prezioso sono le illustrazioni in miniatura realizzate con una perizia quasi impensabile per l’epoca. Pensate, tutto era ancora fatto a mano, sarebbero dovuti passare secoli prima che si arrivasse ai caratteri stampati! Il Libro di Kell è custodito gelosamente in una teca e non è possibile scattargli fotografie (perlomeno a me non l’ hanno permesso, neppure con il flash disattivato).
Il quartiere e la statua di Oscar Wilde

Marrion Square e è una zona della città molto caratteristica. Passeggiandovi, danno subito all’occhio le porte delle abitazioni, tutte caratterizzate da colori molto sgargianti. A fare da padroni sono il blu, il rosso e il giallo. Marrion Square è legata a una delle figure più importati della letteratura irlandese, Oscar Wilde, che visse proprio in questo quartiere.
Wilde studiò al Trinity College e, da adulto, sconvolse il mondo borghese della Dublino bene con la sua omosessualità. Forse anche per questo motivo la sua opera maggiore, Il Ritratto di Dorian Gray, collezionò critiche feroci. In molti infatti vedevano nel protagonista del racconto, Dorian, i riflessi della vita di Oscar Wilde. Conoscete la trama di questo romanzo? L’abbruttimento del ritratto di Dorian, il quale invece restava eternamente bello e giovane, rappresentava la sua anima dissoluta ed era visto come un simbolo di decadenza dei valori morali dell’epoca. Passeggiando per Marrion Square è possibile imbattersi in quella che era la casa di Oscar Wilde e fare una foto davanti alla statua dedicata al famoso scrittore.

Che ne pensate di questa statua? Qui’ Oscar Wilde è ritratto in una posa giocosa e naturale, irriverente aggiungerei, come se lo scrittore si facesse beffa di quella società che tanto lo aveva giudicato.
Il museo di James Joyce
Un altro legame di Dublino con la letteratura è dato da James Joyce, lo scrittore ribelle e anticonformista che lavorò in Italia e diventò amico di Italo Svevo.
Sapete che l’opera più importante di Joyce si intitola “Ulisse”? Il nome farebbe pensare alla tradizione omerica, eppure qui’ non ci sono eroi, ma soltanto i problemi comuni di una famiglia comune a Dublino, che fa da cornice al romanzo. Come nel caso di Oscar Wilde, anche qui’ c’è una simmetria forte tra i personaggi e la vita reale di Joyce, sempre sobbarcato dai debiti e spesso dedito all’alcol. Anche questa volta, si intrecciano genio e follia.
Nel museo dedicato a Joyce è possibile seguire un percorso interattivo con i filmati della sua vita e approfondimenti delle sue opere. Inoltre una parte dell’edificio adibito a museo è stato utilizzato per la ricostruzione della camera da letto di Joyce. Non so voi, ma io personalmente ho sempre amato le ricostruzioni. Anche se solo superficialmente, permettono di dare una sbirciata nell’intimità delle persone. Provate a immaginare James Joyce intento a lavorare, seduto alla sua scrivania illuminata da una lampada a olio. Non trovate che sia emozionante tutto questo?
Voi siete mai stati a Dublino? Che ne pensate di questo tour?