
State programmando una visita alla città del Lingotto e siete curiosi di sapere cosa mangiare a Torino? Dimenticate per un attimo il classico repertorio culinario piemontese. Almeno per questa volta, al bando polenta e Bagna Cauda, largo allo street food!
In questo post vi parlerò di tre cibi tipicamente “di strada” da mangiare a Torino da poter gustare tranquillamente seduti nei migliori locali della città. Nel frattempo, vi consiglio di dare un’occhiata al mio post su cosa vedere a Torino: Due giorni a Torino fra musei, parchi e mercati
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Cosa mangiare a Torino: 3 must da provare
La pizza fritta
La pizza fritta è senza alcun dubbio di origine napoletana, eppure è il primo street food che vi consiglio di mangiare a Torino.
Prima di raccontarvi come e quando si è diffusa anche in Piemonte, diamo un’occhiata alle sue origini.
La storia della pizza fritta
Se oggi possiamo gustare la sfiziosa variante della classica pizza tonda è merito dell’ingegno napoletano.
Le prime pizze fritte, infatti, nacquero come variante popolare della pizza tradizionale cotta nel forno a legna.

Si racconta che, durante la seconda guerra mondiale, la pizza tonda fosse un alimento per ricchi, un po’ per la scarsità dei forni a legna, in quel periodo quasi completamente distrutti, un po’ per la difficoltà di reperire gli ingredienti per la farcitura.
Qualcuno allora pensò bene di friggere l’impasto in grandi pentoloni e di usare gli ingredienti che aveva in casa per insaporire la pizza.
La pizza fritta arrivò sui grandi schermi grazie al film “L’oro di Napoli”, dove Sophia Loren interpretava una donna partenopea che si guadagnava da vivere friggendo le pizze sull’uscio di casa.
Con il tempo, la pizza fritta si diffuse un po’ in tutto il Sud Italia, soprattutto in Puglia. Durante gli anni ’60 e ’70, molti pugliesi si trasferirono a Torino, attratti dalle opportunità lavorative offerte dalle fabbriche e dalle aziende che gravitavano attorno alla Fiat, portando in Piemonte la tradizione della pizza fritta.
Essendo un prodotto di tradizione popolare, la pizza fritta tradizionale veniva farcita -soprattutto a Napoli- con la ricotta e i ciccioli, ovvero gli scarti della carne di maiale. Da allora questo street food così goloso si è evoluto e oggi si può gustare in tantissimi modi diversi, con i ripieni più svariati.
Tutte le varianti della pizza fritta

La fantasia in cucina degli italiani da il meglio di sé nell’inventare nuovi modi per farcire la pizza fritta. Dal classico pomodoro e basilico all’aggiunta della mozzarella di bufala per i palati più tradizionali, passando per il grana, i friarielli e – variante gustosissima- il pesce nella versione marinara. In molti poi propongono la pizza fritta con l’aggiunta di erbe e spezie tipiche della tradizione mediterranea: origano, rosmarino, mentuccia, aglio e peperoncino.
Negli ultimi anni la pizza fritta sta conoscendo davvero un enorme successo e spesso viene proposta anche nei ristoranti, persino nelle varianti dolci.
Nel prossimo paragrafo vi racconto dove mangiare la pizza fritta a Torino.
Santi Pizza Fritta: la miglior pizza fritta di Torino
Questo locale si trova in zona San Salvario, conosciuta per la vivace vita notturna. Quì è possibile mangiare una pizza fritta da leccarsi i baffi.
Gli ingredienti usati per la farcitura della pizza sono molto variegati. Qualche esempio? Pomodoro e mozzarella, alici, burro, vitello tonnato e pinoli. Inoltre, per ogni gusto viene proposto un cocktail diverso che si sposa perfettamente con il ripieno della pizza. Insomma, da provare!
Dove si trova Santi Pizza Fritta: Via Claudio Luigi Berthollet 9.
Cosa mangiare a Torino: i tramezzini

Il tramezzino è la versione italiana del sandwich inglese, le cui origini risalgono alla metà dell’ 800.
Esistono diversi racconti sulla nascita del sandwich. Pare che a inventare i primi sandwich sia stata la duchessa di Badford, Anne Marie Stanhope che, stanca di attendere la cena, preparò dei piccoli panini farciti con burro e cetrioli da accompagnare al tè delle cinque. Altri invece farebbero risalirne l’origine a un gruppo di giocatori incalliti, che inventarono dei panini farciti da mangiare velocemente per non interrompere la loro partita di pocker.
Chi inventò la parola “tramezzino” fu invece Gabriele D’Annunzio che non sopportava l’uso di termini stranieri all’interno della lingua italiana.
Il primo caffè italiano a proporre i tramezzini alla sua clientela si trova proprio a Torino, la città quindi è la casa del tramezzino italiano. Questo locale storico esiste tutt’ora ed è proprio quello in cui vi consiglio di mangiare i tramezzini a Torino. Ecco tutte le informazioni.
Il Caffé Mulassano, in Piazza Castello 15, è una piccola e accogliente caffetteria dall’ambiente molto esclusivo grazie alle atmosfere Liberty di un tempo. I tramezzini sono ovviamente la sua specialità. Tra le tante tipologie vi consiglio di provare assolutamente quello all’aragosta. Se siete in zona all’ora di colazione, sono ottimi anche i cornetti, magari accompagnati da una cioccolata calda, altra specialità tipica di Torino.
Cosa mangiare a Torino: il Kebab

Arriviamo all’ultimo street food consigliatissimo da mangiare a Torino: il Kebab. Anche in questo caso, parliamo di un cibo d’importazione che ha saputo farsi strada nel cuore dei torinesi, un cibo che arriva da lontano.
La storia del Kebab
In Italia siamo abituati a pensare al Kebab come a una pietanza nord-africana e, in effetti, a Torino c’è una numerosissima comunità marocchina ed egiziana, ecco spiegata la presenza dei tanti ristoranti in città.
In realtà però, per trovare l’origine del Kebab dobbiamo andare in Iran, più precisamente nell’antica Persia. Pare infatti che a inventare il Kebab furono i soldati dell’esercito imperiale, utilizzando le loro spade come strumenti di cottura per i tranci di carne di agnello.
Da allora il Kebab si diffuse non solo in Medio Oriente, ma in tutto il continente asiatico, tanto che ogni Paese lo ha reinterpretato secondo le consuetudini locali.
Il Kebab a Torino
A Torino le varianti più diffuse sono il Kebab marocchino – servito al piatto e accompagnato da salsa piccante, salsa allo yogurt e humus di ceci- e il doner Kebap turco. Quest’ultimo viene servito all’interno o di un pane molto sottile che ricorda la nostra piadina romagnola, oppure con un panino lievitato al sesamo.
L’abbinamento del Kebab a riso, insalata e patatine fritte è nato dopo per venire incontro ai gusti degli occidentali e non è tipico del Medio-Oriente.
Ma dove mangiare il Kebab a Torino? Come dicevo prima, la città è piena di ristoranti, tuttavia vi consiglio senza ombra di dubbio Horas Kebab, in Via Berthollet 24/b, sempre in zona San Salvario. Oltre al classico Kebab, da Horas troverete tanti piatti della tradizione araba, tra i quali vi consiglio il Falafel -polpette di ceci- e il Gollash. Il Gollash è un dolce egiziano, variante del più famoso Baklava, tipico non solo del Medio Oriente ma anche dei Paesi Balcanici. Gli ingredienti base sono la pasta fillo, il miele, la cannella e la frutta secca. Vi consiglio di accompagnare il Gollash -o Baklava- a un classico bicchierino di tè verde aromatizzato alla menta. Provateci e non ve ne pentirete, l’abbinamento è eccezionale.
Spero di avervi fatto venire l’acquolina in bocca e di aver risposto -in modo anche un po’ alternativo- alla vostra domanda su cosa mangiare a Torino.
Buon appetito!