Articolo aggiornato il 30 Marzo 2021

In questo articolo vi parlo di come si vive a Dublino in base a quello che io ho visto e percepito sulla mia pelle durante la mia esperienza come ragazza alla pari.
Chiaramente, non pretendo di sapere tutto sulla vita a Dublino, anche perché, quando si parla di queste cose, è facile cadere nei luoghi comuni. Alla fine, ognuno vive a modo suo, seguendo i ritmi e gli schemi di vita che preferisce.
Io ci tengo però a raccontare il mio personale punto di vista, perché vivendo a stretto contatto con una famiglia del posto, un’idea credo di essermela fatta.
Oggi vi racconto un po’ del tempo libero e di come ci si rapporta con la famiglia in Irlanda. Alla fine del post, troverete il link alla seconda parte dell’articolo, che ho pensato di dividere per evitare di scrivere un mattone.
Iniziamo proprio con le differenze tra la famiglia italiana e quella dublinese.
Come si vive a Dublino: le famiglie irlandesi

Forse sarà una mia fissazione, ma ho sempre pensato alla famiglia come allo specchio della società.
Dopo aver lavorato come ragazza alla pari, penso che i dublinesi abbiano una vita molto più organizzata rispetto agli italiani, soprattutto nelle famiglie dove ci sono bimbi piccoli.
In Irlanda e in particolare a Dublino, le famiglie sono numerose, con una media di 3 o 4 figli per coppia. In città è normale avere una ragazza alla pari in casa, mentre in Italia -a parte forse nei centri più grandi- sembra essere ancora una specie di tabù. Forse perché da noi esistono una serie di aiuti che spesso includono i nonni e gli zii, in Irlanda invece la famiglia estesa è molto meno sentita.
In questo senso possiamo dire che gli irlandesi sono più individualisti di noi. Il giorno di Natale, per esempio, si trascorre solitamente con la propria famiglia, ovvero moglie, marito e figli, senza nessun altro parente.
Non so da voi, ma io sono abituata alle feste piene di confusione e difficilmente noi lasciamo i nostri pargoli alle cure della baby-sitter per non disturbare il pranzo di Natale.
Il tempo libero a Dublino
A Dublino la vita è scandita in modo piuttosto rigido tra lavoro e tempo libero.
Non ho mai visto nessuno fare telefonate di lavoro da casa oppure portarsi le varie incombenze tra le mura domestiche. Insomma, se il lavoro è importante, il relax è sacro.
Fanno benissimo, mi viene da aggiungere, perché si lavora per vivere e mai il contrario, un concetto che sembra sfuggire a molti datori di lavoro italiani.
La vita tipica degli studenti a Dublino
Chiaramente lo stile di vita cambia molto in base all’età e al lavoro. Nel caso degli studenti, si esce solo nel week-end. Di solito i ragazzi vanno al cinema o trascorrono la serata al pub.
Durante la settimana praticano molto sport oppure restano a casa a fare i compiti.
Una differenza molto forte che ho notato rispetto ai ragazzi che vanno a scuola da noi è che qui non esiste l’abitudine di fare colazione al bar prima del suono della campanella. Al mattino non si fermano neppure a comprare la merenda.
Di solito per il pranzo ci sono le mense scolastiche perché molti si fermano a lezione anche il pomeriggio. Quando non c’è questo servizio, gli studenti, anche quelli più grandi di 17 o 18 anni, portano il pranzo da casa. A Dublino sono tutti super organizzati con il lunch box. Si tratta di un portapranzo rettangolare, la nostra “schiscetta” per intenderci, contenente, di solito, un sandwich al burro e prosciutto cotto e un frutto. Come snack si usano yogurt o i Digestive, i classici biscotti anglosassoni semplici o al cioccolato.
C’è da dire che da queste parti la merenda e il pranzo sono frugali, perché è difficile avere fame a mezzogiorno dopo una tipica English Breakfast a base di toast, uova e pancetta. In compenso la sera si cena molto presto e questo permette di avere un sacco di tempo libero in più, che i ragazzi usano per fare i compiti o dedicarsi a qualche attività extrascolastica.
Prima del college, qui tutti indossano la divisa. Ogni scuola ha la sua e quelle delle ragazze sono molto belle, con le gonne fino al ginocchio di colore verde, nero o rosso. Fossi in loro, io morirei di freddo, soprattutto quando sotto la gonna non portano le calze, nemmeno in pieno inverno.
Il relax degli adulti
Qui entriamo nel vivo delle differenze con gli italiani. A Dublino fanno tutti sport all’aperto, anche sotto la pioggia.
Inoltre, le coppie con i figli che hanno in casa una ragazza alla pari, due sere a settimana si organizzano per uscire senza figli al seguito. Queste serate vengono programmate in anticipo e non sono semplici passeggiate come faremmo da noi. Qui mamma e papà si trattano bene, tra cene al pub con gli amici -dove comunque non si può entrare fino a 21 anni compiuti- , cinema e concerti.
Da noi questi spazi riservati alla coppia spesso vengono persi e secondo me è un gran peccato. In Italia sembra sempre difficile uscire da soli dopo essere diventati genitori. Un po’ perché (r)esiste il pensiero che una mamma debba necessariamente rinunciare a tutto e annullarsi per i figli, ma anche perché, diciamocelo, spesso i parenti tendono a essere disponibili solo se un genitore lavora, mentre per il tempo libero prevale la tendenza del tipo “hai voluto la bicicletta, ora pedali!”. Come se una coppia fosse egoista nel cercare di riprendersi degli spazi tutti suoi. Così, anche mangiare una pizza a due diventa un’impresa quasi impossibile.
Beh, a Dublino tutto questo non esiste e forse proprio da qui nasce la più grande differenza tra mamme italiane e mamme irlandesi.
Lo vediamo nel prossimo paragrafo.
Come si vive a Dublino: donne e mamme

Come dicevo all’inizio dell’articolo, quando si parla di “come si vive a”, è facile cadere nei luoghi comuni.
Non starò qui a ripetere quanto siano chiocce le mamme italiane, anche perché all’epoca non avevo figli e forse non riuscivo a percepire davvero la differenza.
Però, oggi che ho una bimba, mi salta subito all’occhio e vi assicuro che non si tratta di un cliché.
Diciamo così. In Italia possiamo essere donne con un lavoro prestigioso e centomila interessi diversi. Alla fine, però, siamo mamme sempre e comunque, qualsiasi cosa facciamo.
Vi porto come esempio la mia mattinata tipica che sono sicura risulterà tremendamente familiare a tantissime madri italiane.
Sul fuoco c’è il pranzo per Elisa Maria e la cena per me e il marito -perché cerco sempre di organizzarmi in anticipo-. Nel frattempo con un piede cullo la piccola e tento di lavorare al blog -vi dico solo che sto provando ad aggiornare questo articolo da 3 giorni-.
Se poi per miracolo si addormenta, corro da un capo all’altro della casa alla ricerca dei panni sporchi da infilare velocemente in lavatrice, prima di rifare i letti e portarla fuori per un’ora d’aria, dato che mia figlia sembra indemoniata dentro casa ma poi, magicamente, diventa un angioletto non appena vede la luce del sole.
Noi dobbiamo fare i salti mortali per ritagliarci un quarto d’ora, mentre a Dublino c’è un tempo per fare la mamma e un tempo per continuare a essere donna. Ci sono invitati a cena? Le mamme in Irlanda possono concentrarsi esclusivamente sulla cena, affidando senza nessun senso di colpa i pargoli alla baby-sitter. Pargoli che spesso, alle 21,00, sono già a letto, cosicché la mamma possa prepararsi senza essere disturbata.
Ora, sinceramente non lascerei mai la mia bimba alla tata durante la cena di Natale -ci mancherebbe altro!- però ammettiamolo, quanto farebbe comodo un aiuto ogni tanto? Tra un estremo e l’altro, forse l’equilibrio sta nel mezzo.
D’altronde in Irlanda, nonostante la vita sia cara, gli stipendi sono alti e in famiglia lavorano sempre in due, perché almeno a Dublino non esiste il concetto secondo cui una madre è fuori dal mondo del lavoro. Ecco perché le famiglie sono tutte numerose e possono comunque permettersi un aiuto fisso. Se fosse così anche dai noi, sarebbe più facile e tante mamme italiane non sarebbero costrette a scegliere tra la famiglia e la carriera.
Sotto questo aspetto siamo tremendamente indietro e, forse, dovremmo cominciare a prendere esempio. Il modello irlandese non è perfetto, ma io a Dublino non ho mai visto una madre stressata, nemmeno con 4 o 5 figli al seguito. Forse la chiave di tutto sta semplicemente nell’avere un aiuto e, per ora, chiudo qui l’argomento perché all’inizio non ero partita con l’intenzione di scrivere un post sull’essere genitori. Però, davvero, non penso che possiamo dire di vivere bene in un Paese che non è in grado di aiutare le mamme.
Se volete approfondire altri aspetti sulla vita quotidiana nella capitale irlandese, vi lascio il link alla seconda parte dell’articolo, dove vi racconto tante altre curiosità su come si vive a Dublino: Vivere a Dublino da expat