Articolo aggiornato il 20 Novembre 2020

Per chi vorrebbe lavorare nel mondo del turismo, quella del receptionist d’hotel è una figura molto ambita. Lavorare in un ambiente elegante e avere a che fare con persone provenienti da ogni parte del mondo, o quasi, è davvero stimolante. Ma come diventare receptionist d’hotel? Quali sono i percorsi da seguire e, soprattutto, come ci si muove per trovare lavoro?
Non esiste una formula magica. Se l’avessi avuta sarebbe stato facile, invece il mio percorso è stato lungo.
Con questo post voglio raccontarvi i passi che ho seguito per lavorare in hotel come receptionist. Per farlo, voglio concentrarmi su 5 aspetti che secondo me sono fondamentali.
Indice degli argomenti
Costruire la propria carriera: formazione e ricerca del lavoro per diventare receptionist d’hotel
Formazione scolastica
Mi è capitato spesso di leggere gli annunci di ricerca per il personale e rendermi conto che non sempre si da la giusta importanza alla formazione di base.
A mio parere gli studi nel settore del turismo non sono preferibili ma fondamentali. Questo perché se volete lavorare in un alberghetto dove le conoscenze non sono apprezzate o considerate è un conto. Ci sono tante strutture che pagano quattro soldi e non chiedono altro che mostrare le stanze ai clienti. In questo modo chiunque può imparare i fondamenti del lavoro direttamente sul campo.
Tuttavia, diventare un receptionist con la R maiuscola e lavorare in strutture davvero qualificate è un altro paio di maniche. In questo caso bisogna assolutamente concentrarsi sul percorso di studi migliore. Ne parlo dettagliatamente in questo articolo: Diventare receptionist d’albergo: cosa studiare?
Personalmente alle superiori ho frequentato un percorso professionale a indirizzo turistico. Questo mi ha permesso di muovermi sin da subito nei vari campi del settore attraverso gli stage scolastici, ma anche di prendere confidenza con la base dell’economia turistica, che ho poi studiato per bene all’università.
Se provenite da studi differenti dovete assolutamente approfondire alcune materie perché, se si vuole diventare esperti in qualsivoglia settore, lo studio e la formazione contano eccome. In questo caso quindi, diventa d’obbligo mettersi in pari. Come? Frequentando, ad esempio, un corso di economia e management alberghiero. In giro ce ne sono tanti e molti prevedono il superamento di un esame prima del rilascio della certificazione finale. Certo, in questo caso si spenderanno dei soldi, ma sono convinta che niente avviene per caso. Per ottenere risultati concreti nella propria carriera è necessario investire nella formazione, altrimenti non possiamo pensare di avere successo. Su https://www.corsiturismo.it/ trovate una vasta scelta di corsi, lezioni e specializzazioni sulle varie figure che ruotano attorno al mondo degli hotel e del turismo.
Le lingue straniere
Per lavorare nel settore ricevimento di un hotel è d’obbligo parlare fluentemente almeno due lingue straniere.
Questo è un punto da considerare molto seriamente. Quando mi occupavo della selezione del personale, mi è capitato di incontrare persone che si presentavano ai colloqui con un livello di conoscenza della lingua scolastico. Magari conoscevano le regole della grammatica ma non riuscivano a sostenere una conversazione con un madrelingua perché non erano abituati ad ascoltarla nella vita reale. Inoltre, cosa non da poco, parlare fluentemente una lingua significa saper argomentare di cose che vanno oltre il lavoro di accoglienza vera e propria. Non basta saper mettere insieme due frasi di benvenuto e impararle a memoria.
Per perfezionarsi, un ottimo modo è quello di passare un periodo all’estero. Secondo me non è obbligatorio iscriversi a una scuola di lingue. Basta trovare un lavoro e cominciare a integrarsi con le persone intorno per fare progressi da gigante in qualche mese.
Se poi avete qualche soldo da spendere, allora può essere utile ottenere un certificato che attesti la conoscenza della lingua. Ad esempio il Trinity per l’inglese o il Delf per il francese, ogni lingua ha il suo. Questo è molto importante soprattutto all’inizio, quando il curriculum sarà vuoto. Avere un certificato di questo tipo infatti, potrebbe rappresentare quel punto a favore ed essere scelti per uno stage.
La ricerca del lavoro

Quello dello stage è un punto controverso. Per come la vedo io, frequentare uno stage serio può essere un’ottima occasione per dimostrare il proprio valore. Anche perché spesso gli hotel assumono lo stagista più promettente alla fine del percorso. Si, lo so, non è sempre così. Conosco molti hotel che hanno un ricambio continuo di stagisti, garantendosi il personale senza spendere un euro, o quasi. Dico senza giri di parole che questo è sfruttamento allo stato puro, ma fortunatamente la situazione non è la stessa ovunque.
Di solito consiglio sempre di non accettare più di 2 stage consecutivi, altrimenti si rischia di restare impanatati nella situazione dello stagista a vita.
Per sfruttare al massimo un’opportunità di stage seguite questi punti:
- concentratevi sulle catene più conosciute;
- assicuratevi che ci sia una possibilità concreta di assunzione al termine del periodo concordato;
- muovetevi ampliando il vostro raggio di azione e inviate il curriculum fuori dalla vostra città e regione e, perché no, anche all’estero.
La gavetta
Per diventare un receptionist d’hotel qualificato serve tempo, ma anche tanta pazienza.
Magari arriva un’occasione ma non era esattamente quello che volevate. Per esempio potrebbero chiedervi di lavorare solo il sabato e la domenica, oppure di sostituire il personale fisso quando è in ferie.
Se siete all’inizio e non avete altro in mano, accettate. Dovete farvi conoscere e dimostrare la vostra professionalità. Quando avrete raggiunto questo obiettivo e dimostrato quanto valete, allora potrete chiedere delle condizioni diverse. Se questo non dovesse accadere, non fossilizzatevi su un unico hotel. Significa che non è il posto giusto per voi e, in questo caso, continuate a cercare altrove.
Un ultimo consiglio: continuare a studiare, sempre
Il quinto passo per diventare un receptionist qualificato è quello di continuare a studiare. Non bisogna mai sentirsi arrivati, questo vale in tutti i campi, ma nel turismo ancora di più.
Il settore turistico è influenzato da una marea di fattori diversi. Pensiamo per esempio alle guerre, al terrorismo e alla tecnologia. Questo significa che cambiano le destinazioni, cambia il modo di viaggiare e le aspettative dei turisti, quindi anche il lavoro di receptionist si evolve in continuazione.
Continuate sempre a investire nella formazione, magari imparando a usare un nuovo software per gestire le prenotazioni. Restare al passo con i tempi e comprendere le dinamiche che ruotano attorno al mondo del turismo e dell’ospitalità è fondamentale.
Riassumendo: Come diventare receptionist d’hotel qualificato
Ricapitolando, i 5 punti sui quali concentrarsi per diventare un ottimo professionista dell’accoglienza e puntare a una carriera nel mondo del turismo sono:
- formazione scolastica nel settore;
- approfondimento di almeno 2 lingue straniere parlate fluentemente;
- stage qualificati per farsi conoscere nell’ambiente;
- fare gavetta accettando impieghi anche temporanei;
- aggiornamento costante delle conoscenze;
Questa è la strada che ho seguito io, tra incertezze e battute d’arresto perché poi, nella vita, difficilmente è tutto così lineare. Però avere le idee chiare e costruire un percorso, pianificando gli obiettivi, è fondamentale per arrivare a dei risultati.
Voi che ne pensate? Quale percorso avete seguito per diventare receptionist d’hotel? Colleghi, avete altri suggerimenti da aggiungere?