
In questo primo articolo del 2022 ho deciso di raccontarvi il mio nuovo progetto, che porterà un cambiamento all’interno del blog.
Indice degli argomenti
Riflessioni sul travel blogging
Non è stata una scelta maturata in fretta e non si tratta nemmeno di un colpo di genio.
Diciamo che è una strada che voglio percorrere dopo aver riflettuto a lungo su due punti.
Il Covid-19 e il crollo del settore viaggi
Il primo riguarda la pandemia. Non posso negare che l’arrivo del Covid19 abbia condizionato pesantemente il mio progetto, perché non è facile scrivere di viaggi stando chiusi in casa.
Inoltre, diciamocelo, a parte forse per i fine settimana a cavallo di Pasqua e durante il mese di Agosto, in questi due anni il turismo è il settore che ha risentito di più di questa situazione.
Il che ha portato il blog a perdere tantissimo, proprio nel momento in cui stava cominciando a ingranare.
Ho resistito per quasi due anni, giocando d’anticipo. Ho continuato a scrivere, aspettando che il momento passasse, in modo da farmi trovare pronta al termine della pandemia.
Nel frattempo, sono anche diventata mamma di Elisa Maria, l’amore della mia vita. 🙂
Questo mi porta al punto successivo.
Essere una mamma travel blogger
Essere madre è un dono bellissimo, ma si tratta anche di un ruolo totalizzante.
Poi è chiaro che, con il passare del tempo, le cose diventano più semplici, ma, a meno che non si abbia un marito con una certa libertà di orari, bisogna fare i conti con la realtà.
Ora che mia figlia ha quasi un anno e mezzo, diciamo che è ancora gestibile, nel senso che, a parte mangiare-giocare-dormire- non ha ancora grandi esigenze, tant’è che noi la portiamo sempre ovunque. Basta solo saper rispettare i suoi tempi.
Ma quando Elisa Maria comincerà l’asilo e poi in seguito la scuola – con i relativi compiti- e il catechismo, come farò a seguirla stando sempre in viaggio?
Se avessi un marito freelance o qualcosa del genere forse sarebbe fattibile, anche perché quando lui è a casa si occupa di nostra figlia tanto quanto me e lo sa fare alla perfezione. Il punto è proprio questo: quando è a casa.
Perché lui è in un settore che lo porta a stare fuori molte ore durante il giorno, quindi sono arrivata alla conclusione che sarebbe a dir poco complicato viaggiare in lungo e in largo per lavoro, come appunto si richiede a un travel blogger. Per la mia famiglia, almeno, non sarebbe fattibile.
Fatte queste considerazioni, visto che non ho alcuna intenzione di rinunciare né al blog né a una carriera come freelance, mi sono detta che dovevo inventarmi un’alternativa.
Quindi il blog cambierà.
Tempo di tirare le somme

Lo ammetto, tutto è nato da una chiacchierata con una mia ex professoressa che stimo tantissimo.
Stavamo bevendo un caffè insieme, quando mi ha detto: “Tu, Michela, sai fare tante cose che solo apparentemente sono diverse.”
Tornando a casa, ho cominciato a riflettere sul serio sulla questione.
La mia passione per i viaggi e la scrittura si sono sviluppate anche grazie alla formazione all’università, dove ho studiato lingue e turismo. A questo, e alla mia esperienza, devo sia la conoscenza del mondo alberghiero che l’interesse per i Paesi dell’Est Europa e del Medio Oriente, con un occhio particolare al tema delle migrazioni.
Se poi aggiungiamo che ho sempre svolto lezioni private, costruendo nel tempo un metodo di insegnamento tutto mio, ne viene fuori che, in effetti, mi occupo di cose diverse.
Chiaramente, non posso inserire tutto questo nel blog, perché perderei quel fil rouge che collega i vari contenuti. Il blog diventerebbe un contenitore di tante informazioni diverse e per qualche giorno sono stata molto indecisa sul da farsi.
Poi, il consiglio di una professionista che stimo tantissimo è stata la chiave di svolta: “punta su ciò che sai fare meglio e ti caratterizza di più.”
Come cambierà il blog
Ora, pensandoci bene, la mia esperienza nel campo delle strutture ricettive e della promozione turistica può davvero essere quel quid in più che andavo cercando da tempo, senza capire che ce lo avevo sotto il naso.
Quindi ho fatto una scelta: da oggi, questi saranno gli argomenti chiave del mio blog, con un’attenzione speciale alla categoria “Lavoro in hotel”, che, fino ad oggi, non ho mai curato come si deve, trascurandone tutte le potenzialità.
Il blog contiene già una sezione molto ricca relativa alle destinazioni di viaggio, quindi questi articoli continueranno ad avere un’importanza fondamentale, ma saranno più specifici e meno frequenti proprio perché, come dicevo prima, al momento non ho la possibilità di muovermi come vorrei.
Perché a tutto c’è un rimedio e io penso che, alla fine, aggiustare il tiro e modificare un progetto, provando a percorrere nuove strade, sia qualcosa che arricchisce sempre.
Io non posso essere solo una travel blogger perché, al momento, la mia situazione familiare non mi permette di stare fuori a lungo costantemente, ma posso essere un consulente alberghiero professionista e continuare a lavorare nel campo della promozione turistica.
In sostanza, mi concentrerò su meno argomenti, ma saranno trattati meglio e più approfonditamente.
Ammettere i propri limiti, valorizzando ciò che si può fare, anziché intestardirsi su quello che non è possibile, può essere un’opportunità. Basta solo vedere il bicchiere mezzo pieno.
Per questo, oggi brindo alla mia e al mio nuovo progetto.