
Aprire un blog per un hotel può rivelarsi una scelta vincente sotto tanti punti di vista, soprattutto per le piccole e medie strutture ricettive.
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Differenza tra blog e sito web
A questo proposito, una delle obiezioni che mi capita di ascoltare più frequentemente dagli albergatori è: “Ma io ho già il sito web”.
In realtà, un blog e un sito web sono due strumenti complementari ma diversi.
- Un sito web è statico, quindi possiamo definirlo come un contenitore di informazioni. Serve per presentare l’hotel e, se ben fatto, porta prenotazioni dirette.
- Un blog è uno strumento che si evolve. Aggiornandolo costantemente con nuovi contenuti, offre informazioni utili ai lettori, portando a un processo di fidelizzazione difficile da ottenere con il solo sito.
La situazione ideale, dunque, è avere un buon sito web e un blog attivo in modo che lavorino di pari passo. Il blog per informare e il sito per raccogliere le prenotazioni.
Sotto questo punto di vista, il blog serve a rafforzare l’immagine della struttura alberghiera. Si tratta di un lavoro lungo e complesso che, gestito in ottica professionale, aumenta l’autorevolezza del vostro nome.
Come aprire un blog per un hotel
Chiarito questo punto, vediamo i principali passi da fare per aprire un blog aziendale.
Se vi approcciate al blogging per la prima volta, sarete sicuramente disorientati dalle tante alternative in circolazione, quindi cercherò di spiegare tutto molto semplicemente. All’inizio, per me la difficoltà è stata la parte tecnica e non sapevo proprio che pesci prendere.
Intanto, ecco una slide che riassume i punti principali:

Come possiamo vedere, l’apertura di un blog prevede 4 passaggi:
- acquisto del dominio;
- acquisto dell’hosting;
- scelta della piattaforma da utilizzare;
- acquisto del tema.
Ci sono poi una serie di passaggi altrettanto importanti che però servono a personalizzare il blog, quindi li vedremo in un prossimo articolo. Per il momento concentriamoci sulle basi e vediamo come creare un blog per un hotel.
Acquisto del dominio
Il dominio è il nome del blog.
Una volta scelto non può essere cambiato – o meglio si può, ma è molto difficile- quindi vi consiglio di pensarci bene, scegliendo un nome che vi rappresenti o che, comunque, racconti del vostro progetto.
Siete un ostello? Non sarebbe molto coerente scegliere un dominio del tipo “cameredilusso”.
La scelta migliore secondo me? Usate il nome dell’hotel come dominio per il blog, poi vedremo bene perché.
Acquisto dell’hosting
L’hosting è un servizio che si compra da specifici fornitori ed è il luogo in cui si caricano gli articoli del blog.
Ci sono tante opzioni tra cui scegliere. Nei paragrafi successivi vi parlerò del servizio che uso, per ora mi limito a dire di trovarne uno con assistenza h24 perché, soprattutto all’inizio, i problemi tecnici sono all’ordine del giorno.
Scelta delle piattaforme
Le piattaforme sono rappresentate dai servizi di blogging da caricare sull’hosting. In parole povere sono il dietro le quinte del blog perché è grazie a loro che si possono fisicamente scrivere gli articoli.
Ce ne sono tantissime e ognuna ha le sue caratteristiche, ma le più diffuse sono tre.
Blogger
Si tratta della più semplice perché permette davvero di essere on line in pochi minuti. Lo svantaggio è la poca personalizzazione e un aspetto molto amatoriale in quanto al nome del blog segue l’estensione blogspot.com che va ad appesantire il dominio.
WordPress.com
Funziona come Blogger, quindi è ottimo per gli amatoriali, ma non lo consiglio per chi aspira a una gestione professionale del blog.
WordPress.org
Si tratta di un software che permette di gestire il blog sotto ogni aspetto. Tra l’altro, è l’ideale per chi, come me, non conosce i linguaggi di programmazione, quindi, per esempio, non serve impazzire studiando l’Html.
A questo punto, vi consiglio assolutamente l’acquisto del libro di Andrea Petroni “Professione Travel Blogger”. Essendo un travel blogger, Andrea ha declinato tutto al mondo dei viaggi. Nonostante questo, troverete tantissimi spunti per avvicinarvi al blogging professionale perché i suoi consigli si possono applicare a qualsiasi settore. Inoltre all’interno del libro c’è un intero capitolo dove si parla approfonditamente di tutti i passaggi per aprire un blog, molte informazioni contenute in questo articolo si rifanno proprio alle spiegazioni di Andrea, chiare e semplici come poche altre.
Acquisto del tema
Il tema è il pacchetto grafico che riveste il blog. Esistono temi sia gratuiti che a pagamento.
Per un progetto lavorativo è meglio iniziare da subito con qualcosa a pagamento per avere una personalizzazione maggiore anche riguardo ai colori, che dovrebbero richiamare il più possibile il logo dell’hotel.
Fate attenzione a scegliere un tema responsive, cioè in grado di adattarsi ai dispositivi mobili, che oggi sono lo strumento di connessione principale.
Cosa consiglio io
Dopo aver scelto il nome del blog, per esperienza vi dico di affidarvi a Siteground, dove potete acquistare insieme hosting e dominio.
Potete scegliere fra diversi pacchetti:
- Start-up è il piano base per iniziare. Ottimizzato per sostenere fino a 10.000 visite mensili, costa 12,99 euro al mese più Iva.
- Growbig è il pacchetto intermedio, per circa 25.000 visitatori mensili e un costo di 22,99 euro al mese più Iva.
- GoGeek è il piano per chi ha grandi numeri – è pensato per 100.000 visitatori mensili- e costa 34,99 euro al mese più Iva.
Per non caricarvi di spese inutili, partite con il piano Start-Up e modificatelo in base alla crescita del blog.
Riguardo alla piattaforma, io mi trovo benissimo con WordPress.org perché è personalizzabile al 100% e permette di scegliere tra tantissimi temi grafici. Ho comprato il mio da Cyberchimp perché cercavo qualcosa di minimalista senza troppi fronzoli, ma le scelte sono davvero infinite e ce n’è per tutti i gusti.
Ricapitolando, per aprire un blog:
- scegliete il nome;
- acquistate hosting e dominio;
- caricateci sopra WordPress.org.
Sembra un procedimento difficile, ma in realtà seguendo attentamente i passaggi è fattibile.
Io che a livello tecnico sono pari a zero ho chiesto aiuto a mio cognato e nel giro di un pomeriggio il mio blog era on line.
Se avete qualche soldino a disposizione potete anche far realizzare tutto da un professionista ma chiaramente così aumentano i costi, quindi valutate bene se vi conviene farlo subito o pensare a un aiuto in più solo in un secondo momento.
Perché aprire un blog per un hotel
Ora che abbiamo visto come aprire un blog, vediamo anche perché vale la pena, per una struttura ricettiva, imbarcarsi in questa avventura.

Posizionamento sui motori di ricerca
Prima ho detto che consiglio di scegliere un dominio corrispondente al nome dell’hotel.
Sapete perché?
Il dominio è quello che compare sulla barra dei motori di ricerca. Quindi, ogni volta che gli utenti leggeranno un vostro articolo, avranno davanti il vostro nome.
Scrivere costantemente contenuti di valore significa aumentare le possibilità di finire in prima pagina su Google & co. Con il tempo, il blog- che porta il nome dell’hotel- diverrà familiare consentendo ai lettori di fidarsi di voi. Non solo come scrittori, ma anche come albergatori.
Diventare una fonte affidabile porta alla promozione del nome. Per fare questo, è importante posizionarsi sui motori di ricerca con precise parole chiave, scrivendo per una nicchia ben definita che deve corrispondere alla vostra tipologia di clienti. In altre parole, bisogna sapere cosa e come scrivere, redigendo un buon calendario editoriale.
Aumento della visibilità
Diventare un riferimento per una nicchia di mercato porta visibilità alla struttura, ma tutto deve essere supportato da strategie mirate.
Non serve fare chissà cosa, partite da un paio di punti e concentratevi su quelli.
Qualche esempio?
- Sfruttate i canali social, cominciando a usarli in modo più professionale. Qui trovate qualche consiglio per iniziare: Usare i social network per lavoro? Si, ma con astuzia!
- Inserite il nome del blog sui biglietti da visita dell’hotel. Questo modo di promuoversi off line non è affatto scontato perché invoglia gli ospiti a dare un’occhiata al blog e tornare per leggere i nuovi contenuti. Così non solo aumentate il traffico del blog, ma anche la condivisione degli articoli perché chi legge, se trova cose interessanti, tende a postare tutto sui suoi profili social.
Aumento del valore dell’hotel
Aprire un blog per un hotel significa presentarsi come professionisti che non temono di regalare tempo e risorse.
In altre parole, vi allontanate dal “voglio riempire le camere” per intraprendere una strategia di marketing più strutturata.
Facendovi strada a suon di contenuti, offrite un’immagine di alto livello. Con il tempo, diventerete un vero e proprio marchio nel campo dell’ospitalità alberghiera.
Secondo il vocabolario Treccani, il marchio è un
contrassegno originale, grafico o figurativo, applicato ai prodotti di un’impresa per distinguerli dai prodotti simili […] con la finalità di garantire agli acquirenti l’origine […] o la qualità […]; […] si hanno marchi nominativi, emblematici e misti, a seconda che riproducano il nome […] o la sigla dell’impresa, una frase, un motto o un disegno di fantasia […].
Lavorare per diventare un marchio vuol dire imprimere nei lettori un senso di esclusività, qualcosa che non troveranno altrove e vi distingue dagli altri hotel, trasmettendo la vostra unicità.
Aumento delle prenotazioni dirette
Distinguersi dalla concorrenza attraverso contenuti di valore pubblicati sul blog, a lungo andare porterà un aumento delle prenotazioni dirette.
Questo perché si invogliano i clienti, senza ossessionarli con messaggi pubblicitari, bensì fornendo risposte ai loro dubbi/quesiti o semplicemente ispirandoli.
Dare prima di ricevere porta risultati tangibili perché si crea un rapporto di fiducia con i lettori, che solo in un secondo momento diventano possibili clienti. Nel momento in cui avranno bisogno di un hotel, state certi che non andranno dalla concorrenza, ma verranno da voi, scavalcando i portali di prenotazione. Vi scriveranno per e-mail, vi contatteranno telefonicamente o passeranno dal sito. Da qui deriva l’importanza del sito aziendale, che, come dicevo all’inizio, è complementare al blog.
Aprire un blog per una struttura ricettiva, dunque, significa pensare a una gestione a lungo termine e fare personal branding. Due elementi fondamentali per le piccole e medie imprese dell’ospitalità che, a fronte di una concorrenza sempre al ribasso, devono trovare strade alternative per differenziarsi.
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